)boh! vado per salire e si molla...caduta libera x 5 piani...
fortunatamente nn mi son fatto nulla, esco gattonando e inizio a svomitazzare tutto intorno
insomma mi son un po' cagato sotto
Caduta libera
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Gohan
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Caduta libera
a dir la verità non ricordo bene che stavo sognando...mi pare che stavo riparando l'ascensore ( )
boh! vado per salire e si molla...caduta libera x 5 piani...
fortunatamente nn mi son fatto nulla, esco gattonando e inizio a svomitazzare tutto intorno
insomma mi son un po' cagato sotto
)boh! vado per salire e si molla...caduta libera x 5 piani...
fortunatamente nn mi son fatto nulla, esco gattonando e inizio a svomitazzare tutto intorno
insomma mi son un po' cagato sotto
E' tutto uno scherzo. (Il Comico)
..... bel sogno.... veramente -
Marino();
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le cadute, da durupi, dalle scale, dentro gli ascensori centrano sempre qualcsa con i problemi d'amore
tu sei caduto mentre cercavi di aggiustare l'ascensore
tu sei caduto mentre cercavi di aggiustare l'ascensore
Ultima modifica di Marino(); il ven 07 lug, 2006 12:19 pm, modificato 1 volta in totale.
io interpreto cosi:
luca è innamorato di un uomo! siccome in calabria saudita l'amore tra machi è ancora lontano a venire, non è concepito minimamente, lui si sente triste e cosi decide di prendere l'ascensore per elevarsi socialmente. L'ascensore appunto rievoca la voglia dell'uomo di migliorarsi sempre..
Quindi luca è finocchio.. mi pare che il sogno parli chiaro!
luca è innamorato di un uomo! siccome in calabria saudita l'amore tra machi è ancora lontano a venire, non è concepito minimamente, lui si sente triste e cosi decide di prendere l'ascensore per elevarsi socialmente. L'ascensore appunto rievoca la voglia dell'uomo di migliorarsi sempre..
Quindi luca è finocchio.. mi pare che il sogno parli chiaro!
il cervello l'ha cestinato - ® Luc 2010!
[9.25.15] Luc´: oggi si sposa mio cugino
[9.25.21] Luc´: mi tocca leggere in chiesa -.-
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Gohan
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Maverick ha scritto:io interpreto cosi:
luca è innamorato di un uomo! siccome in calabria saudita l'amore tra machi è ancora lontano a venire, non è concepito minimamente, lui si sente triste e cosi decide di prendere l'ascensore per elevarsi socialmente. L'ascensore appunto rievoca la voglia dell'uomo di migliorarsi sempre..
Quindi luca è finocchio.. mi pare che il sogno parli chiaro!
sisi, credici!
E' tutto uno scherzo. (Il Comico)
Si racconta di un fanciullo che aveva
perduto il senso della gravità ...
I
Uomini, se in voi guardo, il mio spavento
cresce nel cuore. Io senza voce e moto
voi vedo immersi nell'eterno vento;
voi vedo, fermi i brevi piedi al loto,
ai sassi, all'erbe dell'aerea terra,
abbandonarvi e pender giù nel vuoto.
Oh! voi non siete il bosco, che s'afferra
con le radici, e non si getta in aria
se d'altrettanto non va su, sotterra!
Oh! voi non siete il mare, cui contraria
regge una forza, un soffio che s'effonde,
laggiù, dal cielo, e che giammai non varia.
Eternamente il mar selvaggio l'onde
protende al cupo; e un alito incessante
piano al suo rauco rantolar risponde.
Ma voi... Chi ferma a voi quassù le piante?
Vero è che andate, gli occhi e il cuore stretti
a questa informe oscurità volante;
che fisso il mento a gli anelanti petti,
andate, ingombri dell'oblio che nega,
penduli, o voi che vi credete eretti!
Ma quando il capo e l'occhio vi si piega
giù per l'abisso in cui lontan lontano
in fondo in fondo è il luccichìo di Vega...?
Allora io, sempre, io l'una e l'altra mano
getto a una rupe, a un albero, a uno stelo,
a un filo d'erba, per l'orror del vano!
a un nulla, qui, per non cadere in cielo!
II
Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
Qual freddo orrore pendere su quelle
lontane, fredde, bianche azzurre e rosse,
su quell'immenso baratro di stelle,
sopra quei gruppi, sopra quelli ammassi,
quel seminìo, quel polverìo di stelle!
Su quell'immenso baratro tu passi
correndo, o Terra, e non sei mai trascorsa,
con noi pendenti, in grande oblìo, dai sassi.
Io veglio. In cuor mi venta la tua corsa.
Veglio. Mi fissa di laggiù coi tondi
occhi, tutta la notte, la Grande Orsa:
se mi si svella, se mi si sprofondi
l'essere, tutto l'essere, in quel mare
d'astri, in quel cupo vortice di mondi!
veder d'attimo in attimo più chiare
le costellazïoni, il firmamento
crescere sotto il mio precipitare!
precipitare languido, sgomento,
nullo, senza più peso e senza senso.
sprofondar d'un millennio ogni momento!
di là da ciò che vedo e ciò che penso,
non trovar fondo, non trovar mai posa,
da spazio immenso ad altro spazio immenso;
forse, giù giù, via via, sperar... che cosa?
La sosta! Il fine! Il termine ultimo! Io,
io te, di nebulosa in nebulosa,
di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!
perduto il senso della gravità ...
I
Uomini, se in voi guardo, il mio spavento
cresce nel cuore. Io senza voce e moto
voi vedo immersi nell'eterno vento;
voi vedo, fermi i brevi piedi al loto,
ai sassi, all'erbe dell'aerea terra,
abbandonarvi e pender giù nel vuoto.
Oh! voi non siete il bosco, che s'afferra
con le radici, e non si getta in aria
se d'altrettanto non va su, sotterra!
Oh! voi non siete il mare, cui contraria
regge una forza, un soffio che s'effonde,
laggiù, dal cielo, e che giammai non varia.
Eternamente il mar selvaggio l'onde
protende al cupo; e un alito incessante
piano al suo rauco rantolar risponde.
Ma voi... Chi ferma a voi quassù le piante?
Vero è che andate, gli occhi e il cuore stretti
a questa informe oscurità volante;
che fisso il mento a gli anelanti petti,
andate, ingombri dell'oblio che nega,
penduli, o voi che vi credete eretti!
Ma quando il capo e l'occhio vi si piega
giù per l'abisso in cui lontan lontano
in fondo in fondo è il luccichìo di Vega...?
Allora io, sempre, io l'una e l'altra mano
getto a una rupe, a un albero, a uno stelo,
a un filo d'erba, per l'orror del vano!
a un nulla, qui, per non cadere in cielo!
II
Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
Qual freddo orrore pendere su quelle
lontane, fredde, bianche azzurre e rosse,
su quell'immenso baratro di stelle,
sopra quei gruppi, sopra quelli ammassi,
quel seminìo, quel polverìo di stelle!
Su quell'immenso baratro tu passi
correndo, o Terra, e non sei mai trascorsa,
con noi pendenti, in grande oblìo, dai sassi.
Io veglio. In cuor mi venta la tua corsa.
Veglio. Mi fissa di laggiù coi tondi
occhi, tutta la notte, la Grande Orsa:
se mi si svella, se mi si sprofondi
l'essere, tutto l'essere, in quel mare
d'astri, in quel cupo vortice di mondi!
veder d'attimo in attimo più chiare
le costellazïoni, il firmamento
crescere sotto il mio precipitare!
precipitare languido, sgomento,
nullo, senza più peso e senza senso.
sprofondar d'un millennio ogni momento!
di là da ciò che vedo e ciò che penso,
non trovar fondo, non trovar mai posa,
da spazio immenso ad altro spazio immenso;
forse, giù giù, via via, sperar... che cosa?
La sosta! Il fine! Il termine ultimo! Io,
io te, di nebulosa in nebulosa,
di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!
<Kiba`> apt-get ban queenie 
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troppa musica elettronica..Maverick ha scritto:io interpreto cosi:
luca è innamorato di un uomo! siccome in calabria saudita l'amore tra machi è ancora lontano a venire, non è concepito minimamente, lui si sente triste e cosi decide di prendere l'ascensore per elevarsi socialmente. L'ascensore appunto rievoca la voglia dell'uomo di migliorarsi sempre..
Quindi luca è finocchio.. mi pare che il sogno parli chiaro!
La Madrina
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