Le scale del reparto S.Anna di Villa S.Pietro sono scomode. Provo inutilmente ad appoggiare la testa su una spalla ma non resisto oltre 2 minuti. Mi alzo, cammino, prendo un thè caldo alle 2.20! Fuori fa 24 gradi, dentro ne farà almeno 30, ancora non riesco a capire come mi sia saltato in mente di prendere una roba che esce fuori a 50 gradi.
Mi stendo sulle sedie della sala d'attesa. Sono solo. Sono scomode. Provo a chiudere gli occhi e per qualche minuto e ci riesco.
Viene a chiamarmi l'ostetrica.
<Dai, vieni a farle compagnia per qualche minuto>.
Sono le 2.50. Ormai le hanno fatto l'epidurale, i dolori strazianti non ci sono più. Un lieve torpore l'accompagna verso il momento clou della nottata. La nascita della piccola.
Devo uscire di nuovo. Da qui il nulla assoluto. Fino a che alle 3.43 viene a chiamarmi di nuovo l'ostetrica.
<Mettiti questi e aspetta qua>
E' fatta, ci siamo.
Non posso entrare in sala parto, c'è una ragazza con lei e quindi devo aspettare fuori fino a che la pupa non è uscita completamente. Sento gli strilli e tutto sembra fuorchè un parto. Il mio ruolo in questi nove mesi si riduce a 15 minuti di passione.
Vale piange, strilla, si dispera.
<Ma-m-ma>, dice con una voce strozzata dal pianto.
<Forza Vale!!!>, le grido da dietro il muro.
In un attimo sento piangere, mi commuovo, ma non posso ancora entrare. Deve prima nascere l'altro bimbo.
Poi finalmente la vedo, sporca e provata, piccola e con gli occhi cinesini, come il papà.
Giusto il tempo di un bacio, poi mi mandano di nuovo via. E di nuovo aspetto. Fino a che la portano al nido e per la prima volta la tengo in braccio.
<Uno strappo alla regola, non lo dica in giro.>
Saluto vale, torno a casa. Sono le 5.30.
<Ti piace la tua nuova casa?>
Ora il viso di Rebecca è più rilassato, sgonfio, bello. Gli occhi da cinesina li ha sempre, sembrano quasi blu. Adesso aspettiamo l'orda dei parenti, che sono li che scalpitano da giorni nell'attesa di vedere la nipote. E' dura, soprattutto quando la sera tutti se ne vanno e tu resti con questo ragnetto che ha dormito tutto il giorno e pensa bene di entrare nella fase "So che vorresti dormire, ma io invece sono piena di energie". La sequenza della prima notte è stata:
- Vomito
- Cambio vestitino
- Poppata
- Cacca
- Pianto
- Cambio pannolino
- Poppata
- Vomito
- Cambio vestitino
- Pianto
- Poppata
- Cacca
- Pianto
- Cambio pannolino
- Ripetere fino alle 3 di notte
Questo teatrino studiato ad arte dalla piccola usurpatrice del letto dei peccati (peccati che, diciamocelo, ormai sono un ricordo del passato...) è andato avanti fino alle 3.00. Poi, finalmente stremata, si è addormentata.
La sera successiva stranamente il teatrino non si ripete. A mezzanotte si addormenta. E chi ti sveglia? Forse la seconda orda di parenti sbaciucchiosi e "prendiinbraccio" l'aveva stancata a tal punto che lei stessa ha deciso di lasciar correre, almeno per una notte.
Che bello, una bambina che non piange! Dopo aver scoperto il trucco su come farla addormentare mi sono sentito il papà più bravo del mondo.
Poi però stamattina, dopo essere andato a letto nella tranquillità assoluta vedo la mamma disperata.
<Stanotte l'ho cambiata 5 volte, ha pianto sempre>
<Ah si?>
<Si>
Io non ho sentito niente. Nulla. Zero. Rien. Nichts. Forse il sonno arretrato, la stanchezza accumulata nel ripetere le cose ai parenti, gli aneddoti, intrattenerli, pulire il gatto, preparare il pranzo e la cena (si, l'ho fatto praticamente sempre io!!), cambiare il pannolino, tenerla in braccio 2 ore fino a che non si addormenta.. tutto questo unito al mio leggendario sonno inviolabile... bè io ho Ronfato! Finalmente ho RONFATO!!! E di gusto! Mi sono svegliato alle 6.00, ma solo perchè dovevo fare la pipì!
Povera Ragnetta, che razza di papà ti è toccato. Però quando ronfi anche tu non scherzi.. Siamo uguali.. Cinesi dal sonno pesante, gas in pancia a non finire, e tanta, tanta, tantissima cacca...
Sei proprio mia figlia!
il cervello l'ha cestinato - ® Luc 2010!
[9.25.15] Luc´: oggi si sposa mio cugino
[9.25.21] Luc´: mi tocca leggere in chiesa -.-