TCPA / Palladium

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Saikyou No Senshi
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TCPA / Palladium

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Roma - Forse solo persone della mia fascia di età od appassionati di B-movie ricorderanno il film "Cassandra Crossing". La storia, originale per l'epoca, era ambientata su un treno internazionale, dove il solito terrorista (ma siamo negli anni '70, allora era una profezia) sparge tra i passeggeri il solito virus mutante mortale rubato dal solito laboratorio di armi batteriologiche.

Quando l'eroe di turno se ne accorge, non puo' fare altro che far sigillare il treno e dirottarlo verso un ponte crollato. Laggiù il treno si schianterà uccidendo tutti i passeggeri, che sarebbero comunque condannati, per evitare ulteriori contagi. Per riuscire a far questo deve ovviamente rassicurare con messaggi vaghi e assolutamente falsi i passeggeri che tutto va bene, che stanno lavorando per la loro sicurezza, e che arriveranno presto e felicemente a destinazione.

Mi è rimasta impressa la scena di quando i passeggeri vedono uomini in tuta protettiva saldare lastre di acciaio ai finestrini e bloccare le porte, mentre a loro viene detto di non preoccuparsi, e che è per il loro bene.

La cosa assurda è che solo pochi sono colti dal dubbio, molti invece ci credono totalmente e tornano a fare la calza o le parole crociate.

Ma cosa c'entra TCPA/Palladium? In queste ultime settimane una serie di annunci, non hanno suscitato scalpore e levate di scudi, riproducendo quindi la stessa situazione.

Perché? Vista la metafora cinematografica, eccovi un "flashback".

Circa due anni orsono una serie di consorzi più o meno noti, Palladium lo ricordano probabilmente tutti, hanno cercato di elaborare specifiche per componenti hardware/sofware che permettessero di salvaguardare i "diritti digitali".
Le prime iniziative, come quella di una estensione alle specifiche EIDE degli hard disk, erano piuttosto ingenue, ma menti capaci hanno continuato a lavorare elaborando progetti sempre più efficaci.

Abbondanti finanziamenti, anche dell'Unione Europea (soldi delle nostre tasse) hanno contribuito alla ricerca e lo sviluppo in questo campo. TCPA ed i suoi figli rappresenta il primo risultato realizzabile su scala industriale, perchè completo in tutte le sue parti.

Non voglio qui ripetere dettagli tecnici che sono abbondantemente reperibili in Rete con una semplice ricerca. Il problema è che, dopo due anni di rassicurazioni che tutto è fatto contro virus, hacker cattivi, criminali informatici, ladri di identità (a quando pedofili e terroristi?) hanno cominciato a saldare le lastre d'acciaio ai finestrini.
Ah, sono i soliti annunci ad effetto ? Non vi siete accorti della differenza ?

Prendiamo quattro notizie degli ultimi 60 giorni:

1) Intel ha annunciato il rilascio delle cpu Pentium D, che integreranno un ambiente TCPA per l'esecuzione di operazione crittografiche

2) Phoenix, uno dei maggiori produttori di BIOS, ha presentato il primio bios TCPA compatibile per la realizzazione di motherboard TCPA compatibili

3) Apple ha inserito nei kit per sviluppatori una serie di API per l'utilizzo di DRM TCPA compatibili che verranno inseriti in MacOS X (voci assolutamente non controllabili parlano di una completo allineamento di MacOS X a TCPA con il successore della versione attuale 1.4 "Tiger", oppure addirittura nei futuri aggiornamenti di Tiger stesso, durante il passaggio alla piattaforma x86).

4) Microsoft ha annunciato il rilascio di Windows Vista (l'ex Longhorn), che includerà un DRM a specifiche TCPA

Questi sono tutti i pezzi necessari perchè il 98% dei pc (wintel e mac) siano TCPA compatibili.

Tirate le somme e contate i mesi. Se tutto procede così, tra 12, 24 mesi al massimo, tutti i pc ed i mac in vendita saranno TCPA ed impediranno al loro proprietario di fare quello che Microsoft, Intel, Apple, RIAA, Sony, Time-Warner, Sky, etc., etc. etc. considerano "sbagliato".

A fine 2006 chi vorrà avere un pc che faccia solo quello che gli viene detto, e non obbedisca ad altri come la scimmietta di Indiana Jones, dovrà per forza usare Linux od uno *nix non commerciale. Qualcuno dirà, in parte giustamente "Ma questa è una buona notizia, così tutti useranno Linux !"

Non è affatto detto, questo potrebbe non essere possibile; l'hardware TCPA infatti puo' non funzionare, o funzionare con prestazioni ridotte se non viene bootstrappato con un sistema operativo, driver ed applicativi TCPA. Per cui la scheda TV del vostro nuovissimo Media Center potrebbe tranquillamente rifiutarsi di funzionare sotto Linux, oppure il player multimediale potrebbe inviare direttamente per posta elettronica una denuncia alla SIAE per il DivX che avete appena scaricato, oltre ad impedirvi di vederlo. Ed in ogni caso come fareste a lavorare con l'ultima suite di sviluppo multimediale od impegnare il BFG9000 contro quella squadra di coreani che vi ha battuto l'ultima volta a Doom XIV multimultiplayer ?

Una battuta? Provate a leggere cosa dicono le licenze delle ultime versioni di tutti i player multimediali più diffusi. Prevedono che essi possano installare qualunque software ritenuto necessario (per cosa?) sul vostro computer senza nemmeno comunicarvelo. Se avete installato un player recente, avete accettato una regola di questo tipo.

E non ci sarà mai un DeTCPA od un TCPA Jon. La decodifica dei DVD per poterli leggere sotto Linux è stata possibile solo perchè un idiota ha lasciato una chiave privata dove non doveva, e perchè la protezione Css è un oggetto bacato all'origine e vecchio di 10 anni; la piattaforma TCPA è un oggetto moooolto più sofisticato e robusto, e non ci sarà Jon che tenga.

Oltretutto nel frattempo il quadro legale è cambiato, diventando "compatibile TCPA", ed anche solo il provare a leggere il bios di una scheda appena comprata potrebbe far andare in galera.

Stanno sigillando i finestrini, le vedete le scintille dei saldatori? Queste non sono ipotesi, sono gli schemi costruttivi dei vostri regali per il Natale 2006.

Ricordate il mito di Cassandra? Aveva il dono della preveggenza e la maledizione che la condannava a non essere mai creduta. OK, fino ad ora non ci avete creduto, pero' adesso le vedete quelle scintille sul vostro monitor?

fonti:
Marco Calamari
punto-informatico.it
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