Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfatare
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Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfatare
Chi vuole fare il marmista, il panettiere o l'installatore di infissi? Nessuno, a quanto pare. Su quattro posti di lavoro richiesti dalle aziende uno resta vuoto. Un bel paradosso se si pensa che l’Italia ha un tasso di disoccupazione generale dell'8,3, in linea con la media europea, ma è in seconda posizione, dopo la Spagna, per la disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni: 25,9% a fronte del 20,2% della media Ue.
Tecnicamente si chiama equilibrio imperfetto tra l'offerta e la domanda di lavoro. Una questione seria se è valsa il premio Nobel per l'economia 2010 ai tre economisti che l'hanno studiata a lungo. Ma anche scendendo dall'empireo della scienza e affidandoci alla semplice osservazione quotidiana, possiamo rintracciare alcune ragioni di questo scollamento. Molte delle quali risiedono in una serie di pregiudizi di ferro. Il Sole 24 Ore, in un interessante articolo di Alberto Orioli, ne individua (e ne smonta) alcuni. Vediamoli.
Sono lavori di serie B
Con che metro classifichiamo i lavori? La convinzione che i lavori cosiddetti "intellettuali" siano più "pregevoli" di quelli manuali è dura a morire. Ma perde terreno alla prova del mercato. "Non ha senso allevare generazioni con il mito, ad esempio, della laurea in Scienza delle comunicazioni - scrive l'autore - quando si sa che il mercato non è in grado di creare sbocchi occupazionali acconci. Vale più un diploma tecnico che si sposi con le richieste dell'eccellenza industriale del paese". Invece da noi il famoso "pezzo di carta" - la laurea - è più un traguardo sociale che culturale.
L'elemento culturale in questo caso è fondamentale ed è condizionato dalla minore mobilità sociale rispetto ad altri paesi, soprattutto quelli di cultura anglosassone, dove è più normale avere dei "su e giù" nel corso della propria vita lavorativa. "In paesi dove il lavoro è sempre 'un valore in sé' dietro a un autista ci può essere un ex finanziere, ma dietro a un finanziere di grido ci potrebbe essere un potenziale autista. Senza un particolare stigma sociale".
Sono sottopagati
Il prestigio sociale di un lavoro può essere una questione di opinioni, il suo valore economico no. "Un saldatore iper-specializzato che magari deve avere qualche rudimento di lingua straniera perché lavora nei cantieri sparsi per il mondo può guadagnare anche 2mila euro. Non sono pochi gli avvocati che, a inizio carriera, accettano di lavorare per poco più di 5/600 euro".
Non sono stabili
Più manca e più viene ricercata. Tuttavia la stabilità lavorativa sta diventando una caratteristica trasversale, non tipica soltanto dei lavori "trascurati". Si pensi a molte professioni del terziario anche ben retribuite e socialmente apprezzate, ma "precarie". E' un cambio di paradigma: "cresce la consapevolezza che si tratta di 'esperienze' lavorative da abbinare a fasi limitate della propria vita: alcune occupazioni possono essere sempre più considerate fasi di integrazione al reddito, legate a periodi brevi della propria vita attiva".
Non sono lavori formativi
E' una mezza verità. Nel senso che potrebbero benissimo essere lavori formativi se le aziende investissero sulla formazione. Invece la richiesta tipica delle aziende è di "giovani con esperienza". Il più delle volte però questa risulta essere una contraddizione: "se nessuno li assume non possono fare esperienza e se non fanno esperienza nessuno li assume". Si preferisce pagare stipendi più alti piuttosto che investire in formazione.
Eppure, sostiene l'autore, "l'apprendistato dovrebbe diventare la forma contrattuale principale per l'assunzione dei giovani e tradursi nel vero contratto d'ingresso nel mondo del lavoro, agevolato per l'impresa e proficuo per il lavoratore che aumenta il suo rating professionale con lo scorrere dei mesi". Invece ancora "blocca l'appetibilità e la riconoscibilità sociale di questi contratti".
Sono "old economy"
Non si vive di sola hi-tech e internet. O meglio le nuove tecnologie "creano professionalità ricercatissime e spesso incardinate su qualifiche 'vecchio stile' declinate in modo moderno". Anche il settore primario (l'agricoltura) e la manifattura industriale cercano lavoratori con competenze innovative per assecondare o addirittura anticipare i rapidi mutamenti produttivi.
Questo si ricollega direttamente all'equazione, diffusa ed errata, manuale = vecchio. In Italia solo il 5% dei giovani dichiara di voler fare "da grande" un lavoro manuale. In Svezia sono il 40%. E non si può dire che vivano in un paese culturalmente più arretrato. http://lavoro.economia.virgilio.it/edit ... urati.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Tecnicamente si chiama equilibrio imperfetto tra l'offerta e la domanda di lavoro. Una questione seria se è valsa il premio Nobel per l'economia 2010 ai tre economisti che l'hanno studiata a lungo. Ma anche scendendo dall'empireo della scienza e affidandoci alla semplice osservazione quotidiana, possiamo rintracciare alcune ragioni di questo scollamento. Molte delle quali risiedono in una serie di pregiudizi di ferro. Il Sole 24 Ore, in un interessante articolo di Alberto Orioli, ne individua (e ne smonta) alcuni. Vediamoli.
Sono lavori di serie B
Con che metro classifichiamo i lavori? La convinzione che i lavori cosiddetti "intellettuali" siano più "pregevoli" di quelli manuali è dura a morire. Ma perde terreno alla prova del mercato. "Non ha senso allevare generazioni con il mito, ad esempio, della laurea in Scienza delle comunicazioni - scrive l'autore - quando si sa che il mercato non è in grado di creare sbocchi occupazionali acconci. Vale più un diploma tecnico che si sposi con le richieste dell'eccellenza industriale del paese". Invece da noi il famoso "pezzo di carta" - la laurea - è più un traguardo sociale che culturale.
L'elemento culturale in questo caso è fondamentale ed è condizionato dalla minore mobilità sociale rispetto ad altri paesi, soprattutto quelli di cultura anglosassone, dove è più normale avere dei "su e giù" nel corso della propria vita lavorativa. "In paesi dove il lavoro è sempre 'un valore in sé' dietro a un autista ci può essere un ex finanziere, ma dietro a un finanziere di grido ci potrebbe essere un potenziale autista. Senza un particolare stigma sociale".
Sono sottopagati
Il prestigio sociale di un lavoro può essere una questione di opinioni, il suo valore economico no. "Un saldatore iper-specializzato che magari deve avere qualche rudimento di lingua straniera perché lavora nei cantieri sparsi per il mondo può guadagnare anche 2mila euro. Non sono pochi gli avvocati che, a inizio carriera, accettano di lavorare per poco più di 5/600 euro".
Non sono stabili
Più manca e più viene ricercata. Tuttavia la stabilità lavorativa sta diventando una caratteristica trasversale, non tipica soltanto dei lavori "trascurati". Si pensi a molte professioni del terziario anche ben retribuite e socialmente apprezzate, ma "precarie". E' un cambio di paradigma: "cresce la consapevolezza che si tratta di 'esperienze' lavorative da abbinare a fasi limitate della propria vita: alcune occupazioni possono essere sempre più considerate fasi di integrazione al reddito, legate a periodi brevi della propria vita attiva".
Non sono lavori formativi
E' una mezza verità. Nel senso che potrebbero benissimo essere lavori formativi se le aziende investissero sulla formazione. Invece la richiesta tipica delle aziende è di "giovani con esperienza". Il più delle volte però questa risulta essere una contraddizione: "se nessuno li assume non possono fare esperienza e se non fanno esperienza nessuno li assume". Si preferisce pagare stipendi più alti piuttosto che investire in formazione.
Eppure, sostiene l'autore, "l'apprendistato dovrebbe diventare la forma contrattuale principale per l'assunzione dei giovani e tradursi nel vero contratto d'ingresso nel mondo del lavoro, agevolato per l'impresa e proficuo per il lavoratore che aumenta il suo rating professionale con lo scorrere dei mesi". Invece ancora "blocca l'appetibilità e la riconoscibilità sociale di questi contratti".
Sono "old economy"
Non si vive di sola hi-tech e internet. O meglio le nuove tecnologie "creano professionalità ricercatissime e spesso incardinate su qualifiche 'vecchio stile' declinate in modo moderno". Anche il settore primario (l'agricoltura) e la manifattura industriale cercano lavoratori con competenze innovative per assecondare o addirittura anticipare i rapidi mutamenti produttivi.
Questo si ricollega direttamente all'equazione, diffusa ed errata, manuale = vecchio. In Italia solo il 5% dei giovani dichiara di voler fare "da grande" un lavoro manuale. In Svezia sono il 40%. E non si può dire che vivano in un paese culturalmente più arretrato. http://lavoro.economia.virgilio.it/edit ... urati.html" onclick="window.open(this.href);return false;
tamquam non esset!
Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
scherzi? magari avessi fatto lo stagnaro come diceva mio nonno.. ora sarei ricco sfondato.. invece sono un pezzente..
il cervello l'ha cestinato - ® Luc 2010!
[9.25.15] Luc´: oggi si sposa mio cugino
[9.25.21] Luc´: mi tocca leggere in chiesa -.-
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
tu lo faresti.... ma ci sono persone che ambiscono a lavori come l'architetto, avvocato ( a reggio siamo pieni di avvocati che non sappiamo più dove metterli ) .... ma non conosco più nessuno che vorrebbe fare l'idraulico, il falegname... io penso che sia un problema per la società di oggi ... tu cosa ne pensi?
tamquam non esset!
Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
ci sono diversi tipi di persone.
quelle che si vogliono arricchire, quelli che vogliono studiare, quelli che fanno entrambe le cose.
Non necessariamente studio = denaro, cosi come manualità = ignoranza.
Certo io preferisco essere come sono piuttosto che ricco e cafone, ma quello dipende molto da come si cresce. Se si punta a fare un lavoro manuale senza smettere di studiare..
Gli artigiani purtroppo stanno scomparendo. Che senso ha andare da un calzolaio a farsi rifare le suole quando allo stesso prezzo quasi compro delle buone scarpe nuove?
Non tutti hanno le scarpe di campanile da 500 euro, dove avrebbe un senso farsi rifare i tacchi.
L'unico vero lavoro che arricchisce è lo stagnaro. Li o sei capace, o paghi e lo fa lui. e sono soldi..
Guarda per esempio gli extra che guadagno con i computer. Chiedere piu di 50 euro ormai è un suicidio.
quelle che si vogliono arricchire, quelli che vogliono studiare, quelli che fanno entrambe le cose.
Non necessariamente studio = denaro, cosi come manualità = ignoranza.
Certo io preferisco essere come sono piuttosto che ricco e cafone, ma quello dipende molto da come si cresce. Se si punta a fare un lavoro manuale senza smettere di studiare..
Gli artigiani purtroppo stanno scomparendo. Che senso ha andare da un calzolaio a farsi rifare le suole quando allo stesso prezzo quasi compro delle buone scarpe nuove?
Non tutti hanno le scarpe di campanile da 500 euro, dove avrebbe un senso farsi rifare i tacchi.
L'unico vero lavoro che arricchisce è lo stagnaro. Li o sei capace, o paghi e lo fa lui. e sono soldi..
Guarda per esempio gli extra che guadagno con i computer. Chiedere piu di 50 euro ormai è un suicidio.
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
ma per stagnaro che intendi? da noi sarebbe quello che, quando c'erano le pentolacce di rame, rifaceva il rivestimento di stagno
Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
lo stagnaro è l'idraulico.
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
lavoro pesante e sporco... ma dicono si guadagni bene...
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
potresti farlo come secondo lavoro no? saresti portato!Marino(); ha scritto:lavoro pesante e sporco... ma dicono si guadagni bene...
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
a drizzare tubi?!
in effetti a casa mia ho messo il lavandino da solo... perdeva!!
mio padre: "dass'lu ... comu faci un pocu i lippu si stuppa sulu" (scusate ma è intraducibile)
in effetti a casa mia ho messo il lavandino da solo... perdeva!!
mio padre: "dass'lu ... comu faci un pocu i lippu si stuppa sulu" (scusate ma è intraducibile)
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
appunto sai fare così tante cose!!!!Marino(); ha scritto:a drizzare tubi?!
in effetti a casa mia ho messo il lavandino da solo... perdeva!!
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
io sarei curioso di sapere come viene calcolato questo 8,3%Missy Valy ha scritto:l’Italia ha un tasso di disoccupazione generale dell'8,3
perchè a occhio direi che siamo fuori di ALMENO 15 punti percentuali
io conosco molte poche persone che lavorano.. la maggiorparte studia, non-fa-un-cazzo, si arrangia con lavori saltuari, fa dei lavori provvisori aspettando il posto stataleMissy Valy ha scritto:Chi vuole fare il marmista, il panettiere o l'installatore di infissi? Nessuno, a quanto pare.
TUTTI si nascondono dietro la solita scusa del "eh ma lavoro non ce ne sta... co' sta crisi... poi qui al sud... " ... bhe strano, io senza lavoro non ci sono mai rimasto!
conosco poche persone che lavorano davvero e alcune di queste fanno un lavoro che non si impara a scuola ... meccanici, panettieri, elettricisti, baristi, camerieri, manovali
li ammiro davvero! riescono a trovare la semplicità dove gli altri vedono la sciatteria, il bello in lavori comunemente ritenuti da gente ignorante
quando posso mi fermo a chiedere del loro lavoro, quasi sempre riesco a capire perchè ne sono innamorati
per qualcuno è stato per scelta, altri hanno trovato in quell'impiego la possibilità di far soldi con l'abilità delle mani, per altri un semplice caso...
TUTTI dicono che venderebbero anche la madre per una scrivania alla circoscrizione... ma sono sicuro che rinuncerebbero a malincuore alla loro arte
- Missy Valy
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
io cmq ho riportato semplicemente un articolo....
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
si l'ho immaginato... ma quell'8 e qualcosa è un dato che circola da anni... mai capito come venga calcolato, boh
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
sì, col culoMarino(); ha scritto:a drizzare tubi?!
cmq: giusto studiare e tutto il resto, però ad un certo punto uno deve pure iniziare a guadagnare se non altro per sollevare un po' la famiglia dal suo peso... coonosco parecchia gente che ha ormai 30 anni che o sta ancora dietro alla laurea oppure una volta laureati con fatica hanno anche il coraggio di voler fare la specializzazione in questa o quella cosa... per non parlare di casi di gente che a quasi 40 anni praticamente non ha mai lavorato perchè si è messa in testa di fare lavori tipo l'insegnante senza capire che non c'è più posto e non ce ne sarà per un bel po'... intanto continuano ad elemosinare supplenze e fare un anno di contributi ogni 3 solari e si ritroveranno a 65 anni ad andare in pensione con la pensione minima
insomma, c'è troppa gente pigra o francamente stupida che si incaponisce dietro allo studio o alla ricerca del lavoro ideale senza accorgersi che se ti presenti a 35 anni nel mondo di lavoro nessuno ti piglia anche se hai 4 lauree con 110 e lode perchè è più che chiaro che tipo sei
- biancoros
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Re: Sottopagato, precario, squalificante?I pregiudizi da sfa
sarà la media nazionale... di certo da voi in calabria la situazione è ben peggiore, qui in veneto devo dire che dopo il periodo nero di 2 anni fa, davanti all'inps non si vede più la colonna di gente ogni giornoMarino(); ha scritto: io sarei curioso di sapere come viene calcolato questo 8,3%
perchè a occhio direi che siamo fuori di ALMENO 15 punti percentuali