Tragitti
Inviato: gio 18 dic, 2008 10:21 am
L'autobus riserva sempre delle sorprese. A volte queste sono molto divertenti.
Stamattina l'80 express era quello corto. Non si è ancora capito il perchè su una linea che porta ad ogni viaggio 100 persone vengano ancora usati gli autobus corti. Con la stessa cadenza di quelli lunghi, ossia ogni 15 minuti. E' un mistero, ma la gente di vimercati si è organizzata, formando un piccolo comitato che indagherà sulla vicenda cercando di scoprire quale oscuro movente spinge l'atac a regalarci dei viaggi cosi entusiasmanti su mezzi che a malapena portano 50 persone.
Ovviamente seduto (altrimenti non salgo nemmeno) comincio il solito tragitto casa lavoro, accompagnato dal mio libro, sempre fedele compagno. Non facciamo a tempo a fare una fermata che gia da 20 che eravamo diventiamo 50. Il brutto è che questo autobus fino a piazza santa emerenziana carica gente. i primi a scendere di solito sono i ragazzini viziati figli di ricconi nuovosalariesi che anzichè andare alle scuole vicino casa vanno al giulio cesare perchè fa fico, perchè era la scuola di Antonellone, perchè li c'hanno tutti la macchinetta. Prima avevano tutti il "SI" o lo ZX "Dio". Ma la sostanza resta sempre quella. E' una scuola di caconi stronzetti. E che per giunta non vogliono fare un cazzo, visto che a qualsiasi ora del giorno passi li davanti sono sempre alla piazzetta di fronte.
Il primo intoppo è proprio di fronte il liceo. Un signore tenta ad ogni costo di salire, spinge a più non posso. Una signora ha rischiato di rimanere gravida in diverse occasioni, ma non se ne è nemmeno accorta perchè da quel che ho potuto vedere dormiva in piedi. Gli occhi ridotti una fessura, ogni tanto ciondolava la testa, la poggiava sul corrimano, e intanto questo dietro dagli di colpi su colpi. Avete presente il tipo? Quelli che "o salgo io o l'auto non parte, quant'è vero iddio!!"
<Ahò chiedi all'autista se te fa guidà a te> arriva una voce dalle retrovie.
Il bello è che questo signore scenderà poi a piazza barberini, con l'auto ormai quasi vuoto. Ma tra lui e la signora porbabilmente era sbocciato l'amore, visto che erano ancora li, uno attaccato all'altro.
Si riparte. Dopo qualche metro squilla un cellulare. E' la signora (o signorina?) che è in piedi di fianco a me.
<Fabio?> dice rispondendo
<Guarda sono sull'80 incastrata, c'è un casino terribile, mi fa anche male la schiena, sono in una posizione scomoda>
La posizione scomoda consisteva nel fatto che quello dietro di lei stava avendo un amplesso, ci mancava solo che le poggiasse una mano sulla schiena per tenerla ancora più bassa. E lei praticamente stava per farmi una fellatio. Poi presa a coraggio dalla telefonata del tipo con una botta di reni pone fine alle velleità sessuali del tizio dietro di lei, che oramai sperava in un parto plurigemellare e si vedeva a fumare in sala d'attesa nell'attesa che la sua prole venisse al mondo, ricomponendosi e trovando finalmente una posizione piu consona.
La vera perla però stava per arrivare. A piazza san silvestro scendo e vado a prendere di corsa il 630 che stava passando. Poca gente, fortunatamente. L'autista, un burinozzo romano, era al telefono con un suo amico. Che parlasse di donne era chiaro, ma il fatto è che lo faceva a un volume della voce pari al mio quando cerco di parlare sottovoce. Praticamente strillava.
<Se, e mo questa dopo 4 anni te lascia cosi, senza na spiegazione, senza di niente>, grida al cellulare.
<No! Io quando me so lasciato co Sabbbrina so stato du anni senza vole sentì ne vedè un'artra donna>, continua.
<Poi te voleva sposà . m'ha chiesto pure che glie portavo la limousine. Io glie passerei sopra colla limousine, co tutte e 6 le rote!!>
Io scendo qua. Ogni giorno maledico i mezzi pubblici, la loro inefficienza, i ritardi, la calca. Vorrei avere tutto un modo diverso di andare al lavoro. Più comodo, meno stressante, rilassato. Poi però mi rendo conto che tutte queste perle le perderei, e un pò mi dispiace.
E allora poi non sono più cosi tanto sicuro di volerci rinunciare.
Stamattina l'80 express era quello corto. Non si è ancora capito il perchè su una linea che porta ad ogni viaggio 100 persone vengano ancora usati gli autobus corti. Con la stessa cadenza di quelli lunghi, ossia ogni 15 minuti. E' un mistero, ma la gente di vimercati si è organizzata, formando un piccolo comitato che indagherà sulla vicenda cercando di scoprire quale oscuro movente spinge l'atac a regalarci dei viaggi cosi entusiasmanti su mezzi che a malapena portano 50 persone.
Ovviamente seduto (altrimenti non salgo nemmeno) comincio il solito tragitto casa lavoro, accompagnato dal mio libro, sempre fedele compagno. Non facciamo a tempo a fare una fermata che gia da 20 che eravamo diventiamo 50. Il brutto è che questo autobus fino a piazza santa emerenziana carica gente. i primi a scendere di solito sono i ragazzini viziati figli di ricconi nuovosalariesi che anzichè andare alle scuole vicino casa vanno al giulio cesare perchè fa fico, perchè era la scuola di Antonellone, perchè li c'hanno tutti la macchinetta. Prima avevano tutti il "SI" o lo ZX "Dio". Ma la sostanza resta sempre quella. E' una scuola di caconi stronzetti. E che per giunta non vogliono fare un cazzo, visto che a qualsiasi ora del giorno passi li davanti sono sempre alla piazzetta di fronte.
Il primo intoppo è proprio di fronte il liceo. Un signore tenta ad ogni costo di salire, spinge a più non posso. Una signora ha rischiato di rimanere gravida in diverse occasioni, ma non se ne è nemmeno accorta perchè da quel che ho potuto vedere dormiva in piedi. Gli occhi ridotti una fessura, ogni tanto ciondolava la testa, la poggiava sul corrimano, e intanto questo dietro dagli di colpi su colpi. Avete presente il tipo? Quelli che "o salgo io o l'auto non parte, quant'è vero iddio!!"
<Ahò chiedi all'autista se te fa guidà a te> arriva una voce dalle retrovie.
Il bello è che questo signore scenderà poi a piazza barberini, con l'auto ormai quasi vuoto. Ma tra lui e la signora porbabilmente era sbocciato l'amore, visto che erano ancora li, uno attaccato all'altro.
Si riparte. Dopo qualche metro squilla un cellulare. E' la signora (o signorina?) che è in piedi di fianco a me.
<Fabio?> dice rispondendo
<Guarda sono sull'80 incastrata, c'è un casino terribile, mi fa anche male la schiena, sono in una posizione scomoda>
La posizione scomoda consisteva nel fatto che quello dietro di lei stava avendo un amplesso, ci mancava solo che le poggiasse una mano sulla schiena per tenerla ancora più bassa. E lei praticamente stava per farmi una fellatio. Poi presa a coraggio dalla telefonata del tipo con una botta di reni pone fine alle velleità sessuali del tizio dietro di lei, che oramai sperava in un parto plurigemellare e si vedeva a fumare in sala d'attesa nell'attesa che la sua prole venisse al mondo, ricomponendosi e trovando finalmente una posizione piu consona.
La vera perla però stava per arrivare. A piazza san silvestro scendo e vado a prendere di corsa il 630 che stava passando. Poca gente, fortunatamente. L'autista, un burinozzo romano, era al telefono con un suo amico. Che parlasse di donne era chiaro, ma il fatto è che lo faceva a un volume della voce pari al mio quando cerco di parlare sottovoce. Praticamente strillava.
<Se, e mo questa dopo 4 anni te lascia cosi, senza na spiegazione, senza di niente>, grida al cellulare.
<No! Io quando me so lasciato co Sabbbrina so stato du anni senza vole sentì ne vedè un'artra donna>, continua.
<Poi te voleva sposà . m'ha chiesto pure che glie portavo la limousine. Io glie passerei sopra colla limousine, co tutte e 6 le rote!!>
Io scendo qua. Ogni giorno maledico i mezzi pubblici, la loro inefficienza, i ritardi, la calca. Vorrei avere tutto un modo diverso di andare al lavoro. Più comodo, meno stressante, rilassato. Poi però mi rendo conto che tutte queste perle le perderei, e un pò mi dispiace.
E allora poi non sono più cosi tanto sicuro di volerci rinunciare.
sai che manca anche a me l'autobus? 
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